rassegna internazionale di Musica contemporanea
a Firenze e Prato
18 novembre – 27 dicembre 2016
direttore artistico Duccio Ceccanti
PROGRAMMA
Silvia Borzelli Wooden (2015) per marimba, log drum, woodblock -11′Commissione con il supporto della Fonds Podiumkunsten (Olanda)
Franco Donatoni Mari (1992) per marimba – 7’
David Lang Scraping song (1997-rev. 2001) per percussione sola (nuova versione in legno 2017) -9’
Tom Johnson Tilework (2005) per 6 log drum -10’
Johan Svensson One man band (2016) per strumenti di legno e piccoli dispositivi elettronici – 14’ Commissione con il supporto della Helge Ax:son Johnsons stiftelse (Svezia)
Giorgio Battistelli Libro Celibe (1976) per un performer (movimenti di fogli sonori e non) esecuzione sull’esemplare realizzato dall’artista del legno Giuseppe Bussi (2015)
Un’approfondita ricerca tra le composizioni per marimba sola, uno dei pochi strumenti a percussione a vantare un ricco repertorio solistico, fa da punto di partenza a questo progetto. Da questo nutrito corpus ho selezionato alcune opere accomunate da un’originalità di scrittura, frutto di un’esplorazione del potenziale acustico dello strumento, che ha portato a risultati sonori non convenzionali e certamente inattesi. In alcuni casi grazie all’espansione della marimba con strumenti accessori, anch’essi lignei in prevalenza, in altri casi tramite una circoscrizione del perimetro d’azione realizzata con grande economia di mezzi. Muovendo quindi da queste pagine, ho intrapreso un percorso sia d’investigazione delle proprietà sonore dei materiali che di creazione d’installazioni organiche tra più strumenti, collaborando da un lato con alcuni maestri della lavorazione del legno – preziosi artigiani divenuti liutai per l’occasione – e dall’altro con alcuni compositori interessati a calare il proprio immaginario musicale in un contesto non certo semplice ed abituale, visto il limite da me posto, d’impiego di strumenti esclusivamente di legno. Dei tre regni di appartenenza degli strumenti a percussione – metalli, pelli e legni -, quest’ultimo è sicuramente il meno generoso in termini di risonanza, versatilità timbrica e di sensibilità in risposta alla sua sollecitazione. Nonostante questo alcuni strumenti lignei hanno guadagnato un’identità forte ed un impiego consolidato all’interno di numerose tradizioni musicali. Il loro patrimonio culturale è quindi consistente e la loro riunione in questo progetto ne fa strumento di dialogo attraverso linguaggi del presente e del passato. L’insieme strumentale raccolto ha definito perciò i confini di un universo ligneo dove convivono, mettendosi in luce tra loro, voci ed estetiche apparentemente distanti.
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