ALLELUIA

di Mario Bertoncini. La vita di un’opera. Tre variazioni.

 

“Perché non finiamo mai, tutto resta da elaborare, da riordinare”

(Omaggio a Mario Bertoncini)

PRELUDIO

Invocazione lignea su Semantron di Mario Bertoncini 

oggetto tratto da Spazio-Tempo (1967/70)

“Nel 1968 stavo in Grecia nella zona di Meteora in Tessaglia tra questi stranissimi piccoli monasteri arrampicati su un ciottolo enorme e un giorno sentii un suono di campane meraviglioso. Aveva un colore metallico, quel suono; rapido e articolatissimo, sembrava l’effetto di più battenti impazziti. Quando finalmente giunsi alla sommità d’una scala ripida e apparentemente infinita, vidi che il suono, quel suono metallico, penetrante e liquido a un tempo, proveniva dal tamburellare frenetico, ma composto, d’un monaco che percuoteva invece che una campana (come m’ero figurato io), una tavola di legno durissimo, più duro del palissandro, più duro del tek. Non so che cosa fosse, aveva una risonanza incredibile … Lui produceva dei ritmi rapidissimi come una invocazione ripetuta, e io dissi “Questa cosa la devo fare anche io!“ Era un suono incredibile, inatteso, e fece a me la stessa impressione che farebbe a una formica il suono d’una marimba! Avrei dato qualsiasi cosa per avere quella tavoletta di legno. Allora tornai a Roma e cominciai a sperimentare con una scorza di palissandro che ho adoperato in Spazio-Tempo – uno spettacolo audiovisivo per danzatori-mimi, gruppo strumentale, diapositive, elaborazioni elettroniche in diretta eseguito alla Biennale di Venezia nel 1970 – in cui effettivamente, sospendendo al soffitto quest’oggetto, tre percussionisti si davano da fare per imitare lontanamente questa mia visione. Questo è l’antefatto. ” (Mario Bertoncini)

L’OPERA

Mario Bertoncini, Alleluia, per 8 gong (7 giapponesi antichi + 1 gong Paiste di 70 cm) suonati su una meccanica di pianoforte a coda (1982)

“Anni dopo nel 1982 ho cercato di riprendere questa idea in Alleluia, un insieme di 8 gong disposti orizzontalmente, in semicerchio, e sorretti da una struttura rotante, è messo in vibrazione dal sistema meccanico di un pianoforte a coda. L’esecuzione rapidissima e di precisione percussiva ›pianistica‹ di figure poliritmiche, l’angolo di incidenza variabile dei martelletti prodotto dalla rotazione, grazie alla risonanza dei gong, generano un fluire incessante e cangiante di timbri sonori.”

(Mario Bertoncini)

POSTLUDIO

Alleluia 2 

Invocazione di un pezzo incompiuto per gong a tastiera con tamburo ligneo

Nell’estate del 2018 Mario Bertoncini si mise a costruire un oggetto che avrebbe modificato l’ensemble di gong a tastiera di ALLELUIA sostituendo tre gong con un tamburo ligneo munito di una fascia di ottone. Il lavoro fu interrotto dalla sua scomparsa prima ancora di iniziare a redigere il pezzo (un Quartetto per flauto basso, percussione, trasformazione elettronico/digitale e pianoforte a fili alternato al piano-gong). L’oggetto rimane però testimone della sua forza costruttiva fino all‘ultimo. Perché non finiamo mai, tutto resta da elaborare, da riordinare. E sta a noi di immaginarci ed inventarci una continuità del suo suono. (Valeska Bertoncini)